1. |
Letargico conflitto
03:19
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Urla di dissenso riecheggiano nel vuoto
superstiti di un passato ormai rimosso
la passiva accettazione del pensiero dominante
impera incontrastata sulla massa agonizzante
Odo i tuoi lamenti e mi disgustano:
triste riproduzione di un mondo incatenato
Odo i tuoi lamenti e mi deprimono:
immagine sbiadita della rassegnazione
Il flusso della storia ed il suo dinamismo
stretti nella morsa dell’immobilismo
il trionfo silenzioso della nuova ideologia
il dominio occultato di una nuova tirannia
Letargico conflitto, apatia e omologazione
recidono il rapporto tra teoria e azione
(Simulacri di benessere per sedare la reazione)
Ammirano chi li sfrutta
Ammirano chi li annienta
Una fittizia coesione
basata sull’egoismo
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2. |
IATO
03:32
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IATO come forma che prende vita dal reale
riflette le fratture che dilaniano il sociale
Un’anomalia sfuggita all’omologazione
recalcitra e resiste con costante abnegazione
Troppo strette le mura di questa città
corrose dalla noia e dall’iniquità
Declino e squallore in questo deserto
in cui la vita appassisce tra acciaio e cemento.
Muoio un poco alla volta
in questo grigiore urbano
nutrendomi del vuoto
che avvelena il quotidiano
Il marcio che mi avvolge convertito in carburante che alimenta la reazione
Avanzo claudicante, il dolore mi pervade
ma il mio odio è circolare, è qualcosa che permane
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3. |
Uomo ingranaggio
04:39
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Un apparato produttivo freddo e calcolatore
che consegna la tua vita ad un vile usurpatore
La forma brutale di un asservimento tendenzialmente illimitato
perpetuato da un aguzzino con il volto incappucciato
Uomo - ingranaggio – nello sfruttamento ciclico
Uomo – ingranaggio – nello svago consumistico
Uomo – ingranaggio – nel suo viver solipsistico
Strisciare servilmente, ingoiando fango e chiodi, è il destino che hai accettato
Strisciare servilmente, inchiodato nel tuo ruolo di eterno subordinato
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4. |
Soggetto alienato
03:28
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Rigido e spietato scorre il tempo di lavoro
scandito freddamente a ritmo di macchina
Una successione ciclica, un’eterna ripetizione
dilania e parcellizza l’umana creazione
Lo spazio si fa asettico, privo di qualità
delimitato a posta per essere misurato
produzione ciclica della fatale scissione
riduce l’individuo a una squallida funzione
Carburante vitale alimenta l’ingranaggio
estorto con violenza al soggetto alienato
Carburante estratto alimenta l’ingranaggio
l’ultimo respiro di un essere consumato
Estraniato, scisso in singoli in atti
davanti - un’agonia da assaporare:
l’altra faccia del benessere
che continui ad alimentare
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5. |
Ucronia
04:28
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Un ripetersi di numeri ormai corrotto; una clessidra velenosa che opera spietata:
Il quesito è di chi si è accorto, di chi per un momento si è arrestato: un potenziale essere umano costretto nelle vesti di un granello
Mi sono accorto dell’inganno, delle sbarre trasparenti, un diabolico processo creato [ad oc] e degenerato:
è il segmento orizzontale che ho reso tridimensionale, aggiungendo ai due confini estremi una linea trasversale;
Aprendo degli squarci,
lacerando quel tessuto,
il mio Crono ho dominato.
La mente liberata è la lanterna che ha rivelato il sentiero:
La discesa nell’Eternità, unica e sola via per incarnare la Totalità
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6. |
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Nauseato dalla tua immondizia verbale:
connubio rivoltante di cliché e frasi fatte
Un contenitore vuoto, forma senza contenuto
è la tua stessa esistenza a infettare l’aria
Siamo due mondi contrapposti, due
estremi che mai si toccheranno (mai si toccheranno, mai!)
ma costretti a condividere lo stesso spazio vitale
Ho bisogno di più aria, qua mi sento soffocare
La tua presenza è invadente è un cancro
da estirpare
La mia mente si distacca, un’immagine la accarezza
Il tuo corpo martoriato in un’orgia di sofferenza
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7. |
Occhio unico
03:41
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L’occhio unico osserva
dalla Torre di Controllo
una catena invisibile
stretta forte intorno al collo
Una frequenza dissonante
una mortale interferenza
la tua mente sofferente
per l’inutile -esistenza
Benvenuti sul pianeta
dell’uomo-batteria
Benvenuti sul pianeta,
il pianeta fattoria
Un destino senza senso
Un sacrificio di energia
Offuscat’è ciò che penso
dalla nera oligarchia
in onore di entità
l’illusione di democrazia
in sacrificio sull’altare
solo fumo ed -energia
Benvenuti sul pianeta
dell’uomo-batteria
Benvenuti sul pianeta,
il pianeta fattoria
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8. |
Requiem
05:54
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Fuori dal corpo disorientato
in un tunnel bianco vengo risucchiato
tra i bagliori di luce una voce mi dice:
“un Essere immortale da qui non può scappare”
Solo ora inizio a realizzare cos’è la dimensione materiale
una necessità virtuale dentro un mondo esperienziale
frammenti di una Coscienza che non può mutare
senza spazio e senza tempo un Universo non locale
Dall’alto la visione del mio funerale
Lacrime e sangue il panico mi assale
la Vita eterna è la condanna del mortale
Claustrofobia /esistenziale
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IATO Quartu Sant'Elena, Italy
Death metal | Grindcore contro l'idea di progresso.
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